Quel che dovete sapere: Pochi giorni fa Magneto ha fatto irruzione all’ONU durante la sessione annuale dell’Assemblea Generale richiedendo che gli fosse restituito il Governo di Genosha o altrimenti sarebbe stata la guerra.

I Vendicatori e gli X-Men residenti a New York sono intervenuti ma Magneto, Emma Frost e gli altri loro accoliti sono riusciti a fuggire.[1]

Non molto tempo dopo Magneto ha organizzato l’evasione di Sabretooth dal carcere di supermassima sicurezza per superumani chiamato Raft e contemporaneamente ha affidato a Exodus un’azione di rappresaglia da qualche parte nell’Oceano Pacifico ed a Mystica una di sabotaggio contro la base aerea di MacDill in Florida, sede delle Operazioni Speciali delle Forze Armate americane.

Il caso ha voluto che i Vendicatori della Costa Ovest mentre erano alla caccia di Sabretooth si imbattessero anche nella squadra di Exodus. Contemporaneamente o quasi Mystica riusciva ad infiltrarsi a MacDill ma l’improvviso arrivo della Squadra Oro degli X-Men guidata da Ciclope ha sconvolto i suoi piani.[2]

Inutile dire che per entrambe le parti le cose possono solo peggiorare.

 

 

# 44

 

TERRE PROMESSE E ALTRE UTOPIE

PARTE TERZA

 

VENTI DI GUERRA

 

Di Carlo Monni (con la gradita collaborazione di Igor Della Libera & Mickey)

 

ATTENZIONE: CONTINUA DA VENDICATORI COSTA OVEST #40

 

 

Un appartamento di Manhattan, poche ore fa.

 

L’uomo di nome Logan viene qui solo quando sente il bisogno di più privacy di quanto possa garantirgli l’Istituto Xavier, il che, conoscendolo, accade più spesso di quanto si creda.

Va da sé che non riceve molte visite ma i suoi ospiti sono spesso particolari, come la donna che sta facendo colazione con lui nella piccola cucina: Elektra Natchios, nazionalità greca, ereditiera, killer a pagamento, ninja addestrata dalla setta giapponese nota come la Mano.[3]

Tra lei e l’uomo che il mondo conosce anche come Wolverine c’è una relazione di vecchia data decisamente complicata. Hanno anche avuto una figlia insieme e l’hanno vista morire.[4] È una cosa di cui entrambi non vogliono parlare ma in qualche modo è legata al motivo che ha portato Elektra a far visita a Logan e che lo rende più cupo del solito.

-Scommetto che stai pensando a Daken.- gli dice Elektra prendendo la tazza di caffè che lui le porge.

Logan annuisce.

-Sapere che mio figlio è a New York[5] non è esattamente una buona notizia.- borbotta.

-Ma non è necessariamente cattiva.- replica la donna -Se non altro, stando a quel che dice, ha davvero cambiato idea sull’ucciderti.-

-Ma ha cercato te e non me e ti ha anche chiesto ospitalità. Direi che in ogni caso non vuole avere a che fare con me.-

-Io credo che sia sincero, anche se…-

-Anche se…-

-Solo una sensazione. C’è qualcosa in lui che mi spinge a fidarmene ma al tempo stesso mi lascia diffidente. È difficile da spiegare perfino per me. Comunque lo terrò d’occhio per te, stai tranquillo.-

-Prima o poi dovrò confrontarmi ancora con lui e so già che non sarà facile.-

-Credevo che non ti spaventassero le sfide difficili.-

-Affrontare un’orda di assassini ninja mi preoccuperebbe di meno.- ammette Logan con un lieve sogghigno -Per tutta la vita sono stato sostanzialmente un solitario ed ora mi ritrovo con la responsabilità di due figli già grandi come Akihiro e Laura.[6] Non ero preparato.-

Elektra non sa cosa rispondere e per sua fortuna non deve farlo perché improvvisamente il cellulare di Logan squilla. Lui riconosce il numero e risponde immediatamente:

-Cyke… quando mi chiami nel mio giorno libero vuol dire che ci sono guai grossi in arrivo. Magneto è tornato a farsi vivo per caso?-

<<Ci hai quasi azzeccato, Logan.>> risponde Scott Summers, alias Ciclope, leader della Squadra Oro degli X-Men.

Dopo una rapida spiegazione Logan replica:

-Arrivo immediatamente.- poi si rivolge ad Elektra -Mi spiace, baby, ma i miei piani per la giornata sono cambiati: devo andarmene in fretta.-

-Si tratta davvero di Magneto?- chiede lei.

-Non lui personalmente ma una dei suoi luogotenenti: una donna con cui ho più di un conto da regolare. Ti inviterei a venire con me ma…-

-... in una squadra al servizio delle Nazioni Unite una killer a pagamento sarebbe fuori posto, capisco, Logan, stai tranquillo. - replica Elektra abbozzando un sorriso -Ci saranno altre occasioni, ne sono convinta.-

 

 

Base di MacDill, non lontano da Tampa, Florida, adesso.

 

Non molto tempo fa, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti d’America incaricò la DARPA.,[7] la sua agenzia incaricata di progettare nuove tecnologie per uso militare, di realizzare armi efficaci contro possibili nemici superumani. Le armi in questione furono effettivamente costruite e si decise di custodirle presso la Base aerea di MacDill nei pressi di Tampa, Florida, sede contemporaneamente del Comando Centrale interforze, che ha giurisdizione sul Medio Oriente, e del Comando Operazioni Speciali, che supervisiona unità come la Delta Force e il DEVGRU,[8] in parole povere una delle installazioni militari più sorvegliate degli Stati Uniti.

Tuttavia solo pochi minuti fa[9] la mutante mutaforma che si fa chiamare Mystica nei panni del Maggiore dei Marines Elizabeth Mace, ufficiale dei servizi di sicurezza del Pentagono,[10] è riuscita a penetrarvi indisturbata portando con sé una squadra di accoliti di Magneto sotto mentite spoglie grazie alle illusioni generate da Regan Wyngarde, meglio nota come Lady Mastermind. Il loro compito è semplice: Magneto vuole quell’arsenale distrutto e loro provvederanno con ogni mezzo.

Come disse il poeta scozzese Robert Burns, i migliori piani dei topi e degli uomini spesso vanno male ed a complicare questo piano in particolare è l’improvviso arrivo dal cielo del Blackbird SR-77 degli X-Men.

-Quegli impiccioni!- sibila Mystica mentre il jet atterra poco lontano -Come accidenti hanno fatto a sapere che eravamo qui?-

-Forse non lo sanno.- dice sottovoce la giovane nota solo come Smoke -Forse sono qui per un altro motivo.-

-Non contarci. Sanno, non so come o perché ma sanno.-

-Le illusioni di Regan inganneranno anche loro.- dice Chris Bradley alias Bolt.

-Se non ci fosse Wolverine con loro, forse…- ribatte ancora Mystica -… ma eccolo là ed i suoi dannati sensi individueranno facilmente chiunque di noi abbia già incontrato. Preparatevi a combattere.-

 

 

Non molto distante dalla base.

 

L’uomo dai capelli castani che dalla cabina di pilotaggio di un velivolo del tutto invisibile (sia ad occhio nudo che per i più sofisticati dispositivi di rilevazione) sorveglia da una serie di monitor quel che sta avvenendo alla base, sembrerebbe inquietantemente familiare agli X-Men e non ci sarebbe da sorprendersi perché il suo nome è Jonathan Reed Richards e nella linea temporale alternativa da cui proviene è il figlio di Franklin Richards e Rachel Summers.[11] Era noto come Hyperstorm ed era uno dei più potenti esseri umani esistenti… almeno finché il sua potere non gli fu strappato dagli inganni del figlio adottivo del Dottor Destino.[12]

In seguito ad un complesso di circostanze è riuscito a scappare dalla sua prigione interdimensionale e si è unito a Magneto.[13]

Adesso è relegato nelle retrovie ma il suo compito è comunque importante: coordinare il piano d’attacco… o almeno è ciò che continua a ripetersi per non sentirsi davvero inerme.

Adesso ha un problema da risolvere: come hanno fatto gli X-Men a sapere cosa stava succedendo? Il suo piano era a prova di bomba.

 

 

Oceano Pacifico, adesso.

 

Il vecchio Hank Pym, uno che era ormai seppellito nel passato come quelle crisi e quelle insicurezze che gli avevano quasi fatto perdere tutto spingendolo vicino al suicidio, sarebbe crollato di fronte alle visioni delle tante sue identità che, formatesi intorno a lui come se l'aria stessa avesse preso quelle forme familiari, adesso lo circondano.

C'è anche il Calabrone arrogante e violento che nascondeva dietro la sua baldanza la fragilità di una psiche debole. Sono sue le parole più sferzanti.

-Dovresti toglierti quel costume e tornare a metterti quello di Ant Man oppure quello del gigante dalla mente d'argilla. C'è solo un Calabrone e sono io, non tu. -

Hank Pym riesce ad ignorarlo tranquillamente, ma sa che deve dare l'idea a chi lo sta colpendo con il suo potere mentale, che in realtà stia prevalendo su di lui. Così si inginocchia e fa anche finta di reagire all'enorme piede immateriale di Giant Man che ridendo prova a schiacciarlo. Intanto calibra il raggio stordente. Aracne avrebbe voluto aiutarlo, ma Marrow la sta tenendo impegnata. Due colpi d'osso sono andati a segno e per fermare il sangue Aracne ha tessuto delle bende di ragnatela. Marrow si ferma a pochi passi da lei.

-Una volta ho incontrato e ho combattuto al fianco dell'Uomo Ragno. Siete per caso legati? A quel tempo ero negli X-Men e avevo appena lasciato le fogne dei Morlock... mi sembrava che per me l'incubo fosse finito... invece ho imparato che non c'è nessuna x a proteggerti... la x serve solo a marchiarti. Non cambierà mai il modo in cui gli umani vedono i mutanti...-

-Non cambierà di certo stando agli ordini di pazzi come Exodus e Magneto.- replica Aracne che non vista ha generato una piccola rete con cui ha raccolto un sasso. L'idea è quella di una fionda, di un colpo improvviso.

Vicino all'inizio della boscaglia She-Hulk riprende fiato e così fa la sua avversaria Frenzy. La Gigantessa di Giada sradica da terra una piccola palma.

-Cambiamo gioco. Io vado in battuta, indovina cosa farai tu?

Frenzy evita il colpo con l'albero e poi si getta su She-Hulk costringendola a perdere subito la sua arma. She-Hulk però le dà un pugno potente ravvicinato sotto il mento catapultandola contro la vegetazione dove, a causa della forza del colpo, traccia un lungo solco finendo la sua corsa contro un albero troppo grosso per essere smosso.

-Ho incontrato diverse tipe con la super forza, alcune come Titania anche più spesso di quanto non vorrei e a tutte queste ho fatto capire che c'è una sola She-HULK. Ad alcune bastano un paio di pugni per farselo entrare in testa, ad altre serve qualcosa di più.-

Mentre parla She-Hulk si avvicina a Frenzy. La mutante prova a reagire ma non fa granché: Jennifer la afferra per le lunghe trecce e la solleva.

 Frenzy le sputa in faccia.

-Fai del tuo peggio. Divertiti perché quando Exodus avrà compiuto la sua missione a voi umani non rimarrà che raccogliere i cocci... e voi eroi sarete quelli che si prenderanno le colpe di tutto. Avreste potuto fermarlo ma avete perso tempo a picchiarvi con i suoi accoliti.-

She-Hulk la stende mettendo nel pugno un po' troppa rabbia per quelle parole e poi decide di raggiungere e aiutare Thunderstrike e Sole Ardente che stanno lottando con Exodus e si butta di corsa nella foresta.

 

 

Pochi minuti prima, nel cielo sopra MacDill.

 

-Possiamo fidarci dell’informazione, Cyke?- chiede Wolverine.

-Non lo sapremo finché non saremo lì.- risponde Scott Summers -Comunque l’informazione, anche se anonima, era piuttosto chiara: Mystica sta guidando una missione per impadronirsi dell’arsenale anti superumani del Pentagono.-

-Non mi piace l’idea che i militari abbiano armi in grado di farci fuori. Forse dovremmo lasciare campo libero agli Accoliti ed intervenire solo dopo che si saranno occupati della merce.-

-Non puoi parlare sul serio, Logan.- ribatte Shadowcat -Non si può lasciare che prendano quelle armi. Il rischio è troppo grosso.-

-Non accadrà.- afferma, risoluto, Ciclope poi aziona la radio e dice con voce stentorea -Base MacDill, qui è il Blackbird SSR7-G1 della Squadra Oro degli X-Men in missione per conto delle Nazioni Unite. Parla Ciclope. Richiedo permesso di atterrare.-

Passano pochi minuti poi dalla radio arriva una voce:

<<Le vostre credenziali sono state verificate, Blackbird SSR7-G1. Permesso concesso>>

L’aereo atterra e ne scendono sei X-Men che si guardano intorno perplessi. Dove sono i nemici? Vedono solo militari.

Improvvisamente Wolverine sguaina gli artigli e scatta verso una donna bionda che indossa la divisa dei Marines.

-Credevi davvero di farmela?- esclama il mutante canadese.-

-Beh, un po’ ci speravo.- replica Mystica riassumendo la sua vera forma -Datevi da fare, ragazzi.-

I militari intorno a lei mutano di aspetto rivelando le loro reali sembianze finora celate dalle illusioni generate dalla donna bionda nota come Lady Mastermind.

Ciclope li squadra. Li conosce tutti, compresi i quattro che sono disposti a ventaglio attorno a Mystica, anche se non li ha mai incontrati prima d’ora. È il suo compito di leader conoscere la consistenza delle forze nemiche.

Smoke, coperta quasi interamente da una attillata tuta nera, con una maschera scura che le nasconde il viso fino alla fronte dalla quale spuntano corti e arruffati capelli castani, uno spesso visore le copre gli occhi; può rendersi intangibile come Shadowcat.

Sparrow: è un uomo sulla trentina dotato di due grosse ali marroni, e dita quasi artigliate. La maschera nera che indossa è tirata giù fino al collo, lasciando intravedere il viso di una accesa carnagione rossastra e dal naso molto pronunciato. I neri capelli lisci sono raccolti in una coda che gli arriva fino alle spalle, mentre gialle e sottili pupille spiccano all’interno dei suoi occhi. Oltre a saper volare ed avere una super vista è anche un tiratore scelto.

Floppy è un afroamericano vestito con una tuta identica a quella degli altri due, ma con dei sottili occhialetti neri al posto della maschera. Sulla fronte di carnagione scura, un berretto di lana nera copre parzialmente alcuni piccoli riccioli dei suoi capelli scuri, è in grado di assorbire energia da qualunque fonte e disabilitare qualsiasi congegno elettrico od elettronico.

Razors è il forzuto del gruppetto. Grande e grosso, un viso mostruoso, una via di mezzo tra quello di un drago e un viso umano, di una pigmentazione arancione come quella delle braccia ricoperte di sottili strisce argentee, tremolanti e quasi vive sulla cute. Le strisce argentee sono affilate come rasoi e rendono quasi impossibile toccarlo e lui le può usare come armi. Erano stati arruolati a forza da una branca deviata dei servizi segreti americani per esserne gli assassini superumani e poi sono stati liberati da Mystica. Ora le sono leali fino alla morte. Dopo la loro recente evasione dalla Volta[14] Scott si aspettava di trovarseli di fronte prima o poi ma quella che lo coglie di sorpresa è la presenza di Bolt.

-Perché, Chris?- gli chiede con tono di voce amareggiato.

Christopher Bradley serra le labbra e lancia nella sua direzione una scarica elettrica dalle dita.

Ciclope, però è già a terra. Dal suo visore esce un raggio ottico color rosso rubino diretto verso Razors che è respinto a terra.

-Neutralizzateli.- ordina Scott Summers -E attenti alle illusioni di Lady Mastermind.

-Non preoccuparti, Cyke.- replica Wolverine -Quella sgualdrina può anche ingannare i miei occhi ma non i miei altri sensi.- -Ne sei davvero sicuro, animale?- replica Regan Wyngarde mentre sbatte le ciglia. In un attimo sul campo ci sono due squadre di X-Men assolutamente identiche.

 

 

Oceano Pacifico.

 

Tigra è stata allenata dal Popolo Gatto ha istinti, forza ed agilità animali. Tutto però sembra poca cosa di fronte alla furia selvaggia, ma allo stesso tempo misurata, di Sabretooth. Nel gioco del gatto con il topo lei è il secondo. Sabretooth la colpisce e la insegue e lei prova a controbattere, ma quelle zanne luccicanti, i muscoli rivestiti di peluria e gli artigli sguainati e lucenti la spaventano e non si è mai sentita così.

-Alla natura non puoi scappare, il leone mangia il gatto sempre.- dice Sabretooth.

Tigra dall'alto del quinjet osserva chi dei suoi compagni potrebbe aiutarla. Mentre combatteva con il mutante ha visto di sfuggita She-Hulk affrontare Frenzy. Pym sembra avere problemi contro il mutante afroamericano dalla testa rasata che lo incalza. Aracne è bloccata da Marrow. Nova stesso pare paralizzato di fronte ad un avversaria che non dava l'idea di poter rivaleggiare con il potere cosmico del ragazzo. USAgent è stato ghermito dal drago e con il suo scudo colpisce ripetutamente gli artigli per liberarsi.

 

 

Base MacDill, Florida

 

I militari della Base sono sconcertati. Hanno di fronte due identiche squadre di X-Men e non sanno cosa fare. A chi dovrebbero sparare?

-Ancora convinto di poterci individuare dall’odore?- gli chiede, ridendo, Mystica trasformata in lui stesso.

Logan non può che ammettere che l’illusione è perfetta: per quanto ci provi, non è in grado di distinguere i suoi veri compagni dagli altri.

Un Ciclope ne sta sfidando un altro. Li vede spararsi raggi ottici ma solo uno lo sta davvero facendo. Chi dei due? Due Shadowcat si attraversano l’una con l’altra ma qual è quella vera?. Quello che sta volando è il vero Banshee o il ragazzo col muso da falco? Quella a terra è davvero Tempesta?

L’illusione è così perfetta che nemmeno i suoi supersensi riescono ad aiutarlo. Dovrebbe concentrarsi ma non è facile in questa situazione. Tuttavia una cosa può farla: si avventa su Lady Mastermind e le ficca gli artigli nel ventre.

 -Logan no!-

Quella voce…. Cosa ha fatto? Improvvisamente lo capisce. Non ha colpito Lady Mastermind ma Rogue. La bella sudista si accascia tra le sue braccia mentre il velo dell’illusione si solleva dai suoi occhi.

Wolverine stringe a se la compagna e la bacia. Il contatto fisico è più che sufficiente a farle assorbire il suo fattore di guarigione. Almeno si salverà anche se lui ora sta perdendo i sensi

Mentre lui sviene gli altri X-Men veri ed illusori continuano a combattersi. Ciclope abbatte infine il suo doppio, un grido acuto echeggia ed una Kitty Pryde crolla a terra e lo stesso accade all’uomo chiamato Razors colpito da un fulmine. Una donna che sembra Rogue tenta la fuga ma viene colpita da un raggio ottico e mentre cade assume le sembianze di Lady Mastermind.

Adesso i militari della base vedono sei X-Men in piedi e sei dei loro avversari stesi a terra.

Scott Summers si avvicina ad un perplesso ufficiale e si presenta:

-Sono Ciclope, leader degli X-Men.-

Spiega succintamente all’uomo la situazione ed infine dice:

-Purtroppo il ragazzo che si fa chiamare Bolt ci è sfuggito approfittando della confusione ma lo ritroveremo. Intanto io ho un mandato congiunto dello S.H.I.E.L.D e del F.B.S.A. che mi autorizza a portare con me Mystica ed i suoi scagnozzi per consegnarli ad una prigione federale.-

L’ufficiale esamina le carte ed infine conclude:

-Mi sembra tutto in regola. Per quel che mi riguarda, vi lascio volentieri questi mostri… senza offesa.-

-Nessuna offesa, non si preoccupi.-

Il tempo di caricare i prigionieri a bordo ed il Blackbird si leva in volo. Sono passati poco più di dieci minuti che dal deposito alle spalle dell’ufficiale viene una specie di lampo.

 

 

A bordo del Blackbird SSR7-G1.

 

Il ragazzo chiamato Bolt è all’interno del velivolo e quando gli altri arrivano dice:

-Benvenuti a bordo.-

Ciclope diventa Mystica e tutti gli altri accanto a lui riprendono le loro vere sembianze, quelle dei componenti della sua squadra mentre i corpi a terra diventano quelli dei veri X-Men.

Mystica, affiancata da Sparrow, si mette ai comandi e poco dopo l’aereo decolla.

-È andato tutto magnificamente.- dice poi si rivolge a Bolt -Ottimo lavoro Chris. Hai fatto tutto?-

-Ho sistemato nel deposito il congegno che mi hai dato. Spero che funzioni come hai detto.- replica Christopher Bradley.

-Funzionerà. Chi l’ha progettato non sbaglia mai. Quelle armi che dovevano essere usate contro di noi ora sono inservibili.-

-Di loro che ne facciamo?- chiede Razors indicando gli X-Men svenuti.

-Ce ne sbarazziamo come si fa con la zavorra.-

Mystica apre una botola ed i sei eroi in costume cadono verso il mare.

-Vuoi annegarli?- le chiede Smoke.

-Ma no. Sono dei duri. Li ho sentiti gemere. Si riprenderanno in tempo per salvarsi. Se non ne fossi sicura non l’avrei mai fatto. C’è Rogue con loro.-

-Già. È tua figlia, giusto?-

-Qualcosa del genere. Non le farei mai del male.-

Mystica tace come inseguendo chissà quali pensieri poi dice

-Peccato non poterci essere quando capiranno che non solo li abbiamo sconfitti ma abbiamo anche rubato uno dei loro preziosi aerei. Vedere le facce di Logan e Ciclope mi divertirebbe molto ma abbiamo altro a cui pensare adesso. Magneto ci aspetta.-

Ed il Blackbird vira verso l’orizzonte.

 

 

Istituito Xavier per un’Istruzione Superiore, Contea di Westchester, Stato di New York

 

Henry Philip McCoy, meglio noto come la Bestia, siede nel suo ufficio di preside di questa scuola molto particolare e per certi versi molto esclusiva e riflette. Avrebbe voluto essere con i suoi compagni sul campo di battaglia ma altri doveri lo trattengono qui. Si è assunto una grossa responsabilità quando Charles Xavier è scomparso e non può sottrarvisi. Esce all’aperto ed il suo sguardo fa una panoramica sull’ampio parco della villa che prima di ospitare l’istituto è stata per generazioni la dimora della famiglia di Charles.

I giovani mutanti che risiedono nel campus fanno quel che è tipico della loro età: chiacchierano, smanettano coi cellulari, flirtano. I più anziani probabilmente prenderanno l’auto e scenderanno fino a Salem Center per passare un po’ di tempo al pub di Harry o magari si spingeranno fino a New York.

Hank sorride ripensando a quando erano lui ed i suoi compagni a farlo, troppi anni fa per aver voglia di ricordare quanti. Ci sarà ancora il vecchio pub nel Greenwich Village dove andavano sempre lui e Bobby? Che fine avranno fatto Zelda, Vera e Bernard il poeta?

Tante cose sono cambiate da allora ma a quanto pare almeno una cosa è rimasta uguale: stanno ancora combattendo contro Magneto.

Chissà se qualcuno di loro sente il fascino del loro vecchio nemico e prova la tentazione di unirsi a lui?  Non ci sarebbe molto di cui sorprendersi in fondo.

Un rombo lo distrae da questi pensieri. Henry alza gli occhi al cielo e vede un Blackbird, evidentemente decollato dall’hangar sotterraneo, sorvolare la villa ed allontanarsi in velocità diretto verso sud.

-Ma cosa…?- mormora perplesso

-Cable ha percepito che la Squadra Oro è in difficoltà ed è corso ad assisterla.- rispondono alla sua domanda parzialmente inespressa le cinque inquietanti bionde gemelle telepati note come Naiadi di Stepford.

-E se ne è andato da solo senza avvertire?- esclama la Bestia.

Cable sta diventando sempre più preoccupante, pensa Hank, dovrà parlarne al più presto con Jean.

 

 

Oceano Pacifico

 

Richard Rider, alias Nova, prende la più dura delle decisioni.

-Computer... so che puoi spegnere la mia mente e mettermi solo in modalità guerriero. Niente emozioni, niente pulsioni. Non ci sarà più nulla su cui questa dannata fighissima mutante con le scaglie potrà aggrapparsi per tirarmi sul fondo del suo pozzo di eccitante lussuria...-

<<Posso farlo Richard ma non per troppo tempo, la modalità guerriero come l'hai chiamata è qualcosa di estremo. Ti devo subito riportare indietro o potresti rimanere un guscio infuso di energia Nova per sempre.>>

-Lo sapevo che le donne nude mi avrebbero fottuto il cervello... non pensavo in modo letterale. Fallo computer. Non ci metterò molto a stendere la miss mutante in costume da bagno. -

Richard pensa stupidamente che sia una cosa veloce come spegnere un interruttore o staccare una spina invece è come se un chiodo rovente gli entrasse nel cervello e continuasse a muoversi. I suoi occhi si accendono di energia. Il tutto dura il tempo di calibrare un raggio Nova e colpire Stacy X, ma a lui sembra che quel dolore duri per sempre. Quando il computer riavvia le sue sinapsi si ritrova steso a pochi centimetri dall'incosciente mutante avversaria. Si rialza a stento. Sa chi deve aiutare adesso e vola verso il drago.

 

 

Manhattan, New York City.


Un adolescente Charles Xavier ha preso il primo volo di linea per New York dal Sudafrica, senza pagare o prenotare alcun biglietto. Con nonchalance, ha fatto il suo viaggio, oscurato ai sensi dell'equipaggio e degli altri passeggeri, seduto in un angolo della cabina del pilota.

È sceso all'Aeroporto Internazionale J. F. Kennedy e ha superato i controlli come un coltello nel burro caldo. Allo stesso modo, si è imbarcato sulla navetta per New York City, ha preso passaggi sugli autobus cittadini e sui taxi ed è arrivato in città, nei pressi del Palazzo di Vetro e della base dei più grandi eroi della Terra.
E si è reso conto di essere arrivato tardi. La battaglia alle Nazioni Unite è bella che conclusa e i Vendicatori e gli X-Men sono impegnati in fronti esteri in questa strana guerriglia con la Confraternita. A che gioco sta giocando Magneto? Nell’attesa di scoprirlo, il vecchio Professor X ha deciso che cosa fare. Con i suoi poteri costantemente impegnati a nascondere la sua presenza agli occhi degli altri esseri umani, sale sul primo pullman per Westchester.

 

 

Al largo delle coste della Florida

 

Definire Wolverine arrabbiato sarebbe un delicato eufemismo.

-Ci siamo fatti fregare come dei fessi!- dice mentre lui ed i suoi compagni riguadagnano la spiaggia.

-È stata colpa mia.- replica con voce amara Ciclope -Ho sottovalutato i nostri avversari ed il risultato è che non solo ci hanno sconfitti ma sono anche riusciti nel loro intento e ci hanno pure rubato il Blackbird.-

-Non ti permetterò di addossarti tutte le colpe, Scott.- replica Tempesta -Non eri solo e nonostante tutta la nostra esperienza ci hanno battuti.-

-Triste ma vero.- aggiunge Banshee -Mystica si è rivelata un’ottima stratega e la Wyngarde ha saputo confonderci per bene con le sue illusioni.-

-Già, ma la prossima volta che la rivedrò, anche se ha un bel faccino, per tacere del resto, la farò secca senza esitazioni.- così dicendo Logan estrae gli artigli.

-Stai scherzando spero.- ribatte Shadowcat.

Wolverine sogghigna e replica:

-Mi conosci, cocca. Secondo te?-

Kitty non risponde.

-Dobbiamo trovare un mezzo di trasporto e poi…-

Ciclope non finisce la sua frase perché nel cielo è appena apparso un Blackbird.

Nelle menti degli X-Men echeggia la voce telepatica di Cable:

“Il legame psichico con Scott mi ha fatto percepire che avevate dei problemi, così ho deciso di raggiungervi. Vedo che Mystica e la sua squadra vi sono sfuggiti.”

Ciclope scuote la testa. Da quando il suo organismo ha ceduto al virus tecnorganico che lo tormentava sin da quando era un neonato,[15] suo figlio Nathan sembra essere diventato sempre più simile ad un robot senza emozioni. Ci sarà un modo per rimediare?

Accantona questi pensieri e si rivolge a Cable:

“Puoi rintracciarli?"

“Ahimè no. A quanto pare hanno trovato un modo per schermarsi anche da un telepate di Classe Omega come me. Molto seccante.”

-Già, è quello che avrei detto anch’io.- commenta, sarcastico, Sean Cassidy.

Gli X-Men salgono a bordo del Blackbird che riprende la via di casa.

 

 

United Nations Plaza, New York.

 

Come ogni nazione affiliata all’ONU, anche Genosha mantiene una Missione Permanente presso il Quartier Generale di quell’organizzazione sovrannazionale, Missione il cui capo gode dello status di ambasciatore con relativi privilegi. La missione genoshana occupa alcuni uffici in uno dei pazzi del complesso delle Nazioni Unite nel quartiere di Turtle Bay sull’East River a Manhattan. È qui che in uno studio a lei riservato la Dottoressa Alda Huxley, Governatrice Generale di Genosha da quando l’ONU ha assunto il controllo diretto della piccola nazione insulare africana, segue le ultime notizie con un sorriso di soddisfazione sul bel volto.

-Perfetto.- mormora tra sé -Sta andando anche meglio del previsto.-

Dei rumori dall’esterno la distraggono ed incuriosita Alda esce nel corridoio dove un giovanotto dai capelli castani che dimostra poco più di vent’anni sta discutendo con gli addetti alla sicurezza.

-Voglio vedere la Governatrice.- sta dicendo -So che è qui.-

-È, impossibile senza appuntamento.- ribatte una delle guardie.

-Lasciatelo passare.- ordina la Huxley -Mr Moreau è un cittadino genoshano e come tale è il benvenuto ed ha diritto di accesso ai suoi governanti. Vieni Philip.-

Philip Moreau segue la donna nel suo studio.

-Prego, accomodati.- gli dice lei -Devo farti portare qualcosa? Un caffè, un the o qualcosa di più forte?-

-Voglio solo parlare con te.- ribatte il giovane sedendosi.

-Molto bene..

Alda chiude la porta poi si appoggia alla scrivania proprio di fronte al suo interlocutore e sfodera uno dei suoi migliori sorrisi:

-Cosa posso fare per te?- chiede.

-So cosa stai facendo.- dice lui secco.

-Dritto al punto eh? E cosa starei facendo, di grazia?-

-Stai manipolando gli eventi per assicurarti che il tuo potere su Genosha da provvisorio diventi definitivo.-

-Ma davvero? E come avrei mai potuto riuscire in un’impresa così titanica per una povera donna indifesa?-

Philip fa una smorfia a quell’osservazione e prosegue:

-L’attentato che hai subito al tuo arrivo a New York.[16] Ho trovato molto strano che l’avesse compiuto proprio Magneto, non è nel suo stile. E poi… molto conveniente che né tu né la tua scorta abbiate subito gravi danni.-

-Stai davvero insinuando che ho organizzato io l’attentato ai miei danni?-

-Ho preso un po’ di informazioni grazie ad alcuni contatti che ho ed ho scoperto che proprio una settimana prima di quell’attentato era stata rilasciata dalla Volta, dove stava scontando una pena ridotta per la sua partecipazione ad una delle più recenti versioni dei Signori del Male, una superumana che si fa chiamare Lodestone dotata di poteri magnetici, la stessa che la sera stessa dell’attentato ha preso un aereo per i Caraibi.-

-Continua.-

-Tu conosci bene Magneto, hai lavorato al suo fianco, contavi su una sua reazione che c’è stata puntualmente così hai anche ottenuto il coinvolgimento di X-Men e Vendicatori. Alla fine tu passerai per l’eroina che ha difeso la sua nazione dalle mire di un despota straniero. I genoshani ti eleggeranno plebiscitariamente loro Presidente e quando si accorgeranno di essere caduti dalla padella nella brace sarà ormai troppo tardi.-

-Una bella favola, hai davvero una bella fantasia, Philip ma credo di non sbagliare dicendo che non puoi provare che sia vera, giusto?-

Philip scuote la testa e replica:

-Hai ragione, purtroppo ma prima o poi troverò le prove ed allora ti inchioderò.-

-Bene hai detto la tua e ti ho ascoltato, ora, però, scusami, ma ho molto da fare. Se avrai qualche altra storia da raccontare, torna pure quando vuoi.-

Philip esce. Alda Huxley si avvicina alla finestra e guarda fuori. Pochi minuti dopo lo vede uscire ed allontanarsi.

Alle sue spalle si apre una porta ed entra un uomo di colore sui quarant’anni.

-Hai sentito tutto?- gli chiede Alda

-Quanto basta.- risponde l’altro -Che intendi fare?-

Alda Huxley serra le labbra pensierosa, poi, alla fine risponde:

-Philip Moreau è un ragazzo in gamba ed avrei preferito averlo al mio fianco piuttosto che contro di me. Genosha ha bisogno di gente come lui. Fallo sorvegliare, Kluge, ed accertati che non scopra nulla.-

-E se dovesse scoprire qualcosa di compromettente?-

Gli occhi di Alda diventano due fessure di ghiaccio mentre risponde:

-Allora, purtroppo, andrà eliminato.-

 

 

CONTINUA SU VENDICATORI #102

 

 

NOTE DEGLI AUTORI

 

 

            Riprendiamo qui le fila di uno dei più tormentati crossover della storia di Marvelit che per vari motivi ha richiesto più di un anno per essere completato. Nel frattempo al piano originale dell’opera si sono aggiunti altri capitoli. Ma veniamo alle note.

1)     Avviso indispensabile per la comprensione di quanto avete letto e leggerete: tutti i riferimenti temporali sono allineati alle storie MIT uscite tra il giugno ed il dicembre 2017.

2)     La relazione tra Wolverine ed Elektra è effettivamente troppo complessa per parlarne adesso va chiarito comunque che Rina, figlia di Logan ed Elektra, concepita presumibilmente su Elektra Vol. 1° #8 e nata nell’intervallo tra l’ultimo numero della prima serie di Elektra valido nella nostra continuity e la sua prima apparizione in MIT, è stata creata da Carlo Monni ed è apparentemente morta su Marvel Knights #75.

3)     Aldous Kluge è stato creato da Marc Guggenheim & Carmine Di Giandomenico sy X-tintion Agenda #1 datato agosto 2015.

 

 

Carlo (con Igor & Mickey)

Carlo



[1] Come visto su Gli Incredibili X-Men #38.

[2] Come visto, invece, su Vendicatori Costa Ovest #40.

[3] Questa scena si svolge prima di Marvel Knights #95.

[4] O così credono, come narrato in Marvel Knights #75.

[5] Come visto su Marvel Knights #91/93.

[6] Laura Kinney, alias X-23, figlia biologica di Logan ed allieva dello Xavier Institute.

[7]Defense Advanced Research Projects Agency.

[8] Acronimo di United States Naval Special Warfare Development Group ovvero: Gruppo Speciale di Sperimentazione Tecniche di Guerra Navale degli Stati Uniti, unità dei Navy Seals nota anche come SEAL Team Six.

[9] O su Vendicatori Costa Ovest #40 se preferite.

[10] Nonché segretamente Capitan America.

[11] Se non sapete chi sono, vergogna!  -_^

[12] La sua versione, non necessariamente veritiera di fatti accaduti su Fantastic Force MIT #11

[13] Come narrato su Gli Incredibili X-Men #32/34.

[14]Su Gli Incredibili X-Men #30.

[15] Nell’episodio #35.

[16] Su Gli Incredibili X-Men #38.